Revisione assegno di mantenimento.
MANTENIMENTO LAVORO IN NERO E CONVIVENZA NON DICHIARATA
L’investigatore privato scova i furbetti
Divorzi e separazioni sono in notevole aumento e la curva non sembra arrestarsi. Quando due persone si separano non ci sono vinti e vincitori ma solo un grande dolore. A volte ci sono separazioni inevitabili che in fin dei conti giovano alla salute psicologica degli ex coniugi, a volte ci sono separazioni che diventano veri e propri campi di guerra soprattutto se ci sono figli. Su cosa si litiga? Si litiga per ogni pretesto ma la verità è che l’unico motivo che accende fuochi immensi è uno: il mantenimento. Tutto ciò che riguarda proprietà e ricchezze diventa il principale terreno di scontro ed è così che le battaglie legali non hanno mai fine.
Ma cosa c’entra tutto questo con il lavoro dell’investigatore? L’investigatore è fondamentale per risolvere situazioni ambigue. In questo articolo non si parlerà delle leggi che regolamentano il divorzio, la separazione o il mantenimento. Parleremo di ciò che accade in alcune situazioni, non tutte, quando si intraprendono cause di separazione.
L’obiettivo dell’ex coniuge è quello di avere un adeguato assegno di mantenimento oppure di non dare mantenimento, dipende dal risvolto della medaglia. Le problematiche che si incontrano sono svariate: pretese economiche eccessive che mettono in difficoltà l’ex, tenore di vita cambiato in meglio ma voglia di continuare a percepire il mantenimento e infine, non per importanza, quando il coniuge in debito non vuole sostenere economicamente l’ex coniuge . Anni di esperienza mi hanno portato a verificare l’impossibile, con freddezza e lucidità. Accertare è la mia parola d’ordine. In molti casi si richiede la revisione dell’assegno di mantenimento che non è automatica ma va richiesta al giudice, ma bisogna portare delle prove concrete.
In fase di separazione o divorzio è importante verificare un presunto tenore di vita del coniuge e stabilire una cifra piuttosto che un’altra; nella fase in cui il divorzio è avviato da tempo è fondamentale verificare se l’ex coniuge ha cambiato le condizioni di vita iniziali tipo avere un nuovo lavoro o una convivenza: in questo caso va rivalutata la cifra di mantenimento stabilita all’inizio. Sarebbe dunque molto semplice e invece no. I casi esposti sono stati riscontrati sia per ex coniugi che non volevano dare il mantenimento sia per chi voleva continuare ad usufruirne senza bisogno: stesso modus operandi. L’ex coniuge potrebbe non farsi assumere e lavorare in nero oppure tentare di nascondere la convivenza per continuare a percepire la stessa somma in denaro. Qui interviene l’investigatore privato che certifica con video foto e registrazioni le attività lavorative non in regola o la eventuale convivenza. Tutta la documentazione fornita da un investigatore autorizzato è necessaria e valida a fini legali. In tanti anni di attività mi è capitato di accertare numerosi casi in cui l’ex coniuge lavorava in nero, trasgredendo in ogni caso la legge, solo per non rinunciare a parte dell’assegno o per non dare il mantenimento. Un investigatore può fare una presunta stima, tenendo in considerazione un tariffario e le ore accertate, del guadagno dell’ex coniuge non in regola: queste attività richiedono continuità e tempo. Bisogna fare appostamenti di ore ed ore e registrare tutti i movimenti. Più complicato, ma non impossibile, è accertare una convivenza. Non è sufficiente avere un nuovo rapporto o avere una nuova relazione con un tenore di vita alto fatto di viaggi e cene. Bisogna dimostrare che l’ex coniuge ha un nuovo progetto di vita con un’altra persona. E come si fa? Anche qui affidarsi a professionisti può fare la differenza. Lo studio continuo, l’esperienza e la giusta strumentazione sono alleati indispensabili per un investigatore privato. Quando pensate che sia impossibile risolvere è perché non avete pensato che un investigatore privato non esiste solo nei fumetti, qui ne avete uno in carne ed ossa.
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